Sabato 16 maggio 2015, alle ore 17:00, presso l’ex-sacrestia dell’oratorio di san Lorenzo di Palermo (Lab’oratorio di san Lorenzo, via Immacolatella, 5) si inaugura la mostra “Lo sguardo di Pino Mattone sugli anni ‘70”, esposizione di quadri e sculture realizzati dall’artista romano scomparso nel 2010.
La mostra raccoglie una piccola parte delle opere realizzate durante quegli anni e viene qui inserita all’interno del ricchissimo calendario d’iniziative in occasione della quarta edizione della Settimana delle Culture.
Le opere presenti, tra cui annoveriamo le sculture in bronzo presentate alla 2° Biennale Internazionale d’Arte di Palermo, insieme ai quadri ed a una piccola raccolta di grafiche a china e matita, rappresentano un significativo seppur ridotto esempio di lettura del periodo storico in cui sono state realizzate e pertanto parlano di quel progresso industriale degli anni ‘70 con tutte le sue conseguenze sul piano sociale a cui l’autore ha fatto costantemente riferimento durante la sua febbrile attività artistica.
Le opere raccontano un’epoca evidenziandone le principali problematiche, gli squilibri sociali, l’avanzamento incontrollato del processo d’industrializzazione, i conflitti internazionali, il terrorismo e il disagio delle categorie più deboli.
L’espressione di tale situazione passa attraverso le varie tecniche che l’artista è in grado di manipolare, ma è attraverso il disegno che si realizza il processo di elaborazione artistica, poiché Mattone lo utilizza come strumento, sia per cercare un canale espressivo più efficace possibile al fine di trasmettere i propri contenuti, sia come mezzo di studio per elaborare la forma definitiva e studiarla dai vari punti di vista.
Questa costante ricerca produce innumerevoli grafiche a china e matita molto espressive e con una valenza artistica autonoma ed indipendente dal prodotto finale. La grafica quindi è per Mattone quasi un “ragionare ad alta voce”, un modo per sviluppare le proprie idee, che si manifestano in forma compiuta nelle sue opere pittoriche e nelle sculture.
L’esposizione è curata dalla Prof.ssa Maria Antonietta Spadaro e da Lorenzo Mattone ed è organizzata dall’Associazione Amici dei Musei Siciliani.
l’artista: Pino Mattone nasce a Napoli il 13 aprile 1938 e si trasferisce quasi subito a Roma.
È uno sperimentatore, un esploratore che si addentra nel campo di numerose tecniche artistiche sin da bambino, iniziando il suo percorso e portandolo a piena maturazione come autodidatta. La sua prima mostra si inaugura nel 1964 e presenta una selezione di dipinti su tavola con oli e tecniche miste alla E.P.T. di Terni. Segue, a distanza di quattro anni, una collettiva a Palazzo delle Esposizioni di Roma con 13 dipinti.
L’arte di Mattone ha conosciuto notevoli mutamenti nel corso della sua vita, dai primissimi quadri all’inizio degli anni Sessanta, di carattere figurativo,fino ad un astrattismo “totemico” e fatto di “masse sovrapposte o concatenate”,come lo definisce Duilio Morosini. La fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta rappresentano il pieno raggiungimento della sua capacità espressiva.
In questo periodo Mattone coniuga la passione per l’arte con l’impegno politico e pertanto si rivolge maggiormente al figurativo che, come spiega lui stesso, riflette maggiormente la sua «volontà di stabilire un rapporto con chi guarda queste opere». Il suo desiderio di un contatto dialettico con il pubblico trova realizzazione in numerose partecipazioni a dibattiti e incontri all’interno di gallerie, teatri, circoli culturali, librerie, scuole e luoghi di lavoro che si susseguono in quegli anni. Ne sono esempi le collettive “Cile, resistenza e libertà” alla Galleria Marcon IV di Roma, “L’artista e la città” alla Galleria Alzaia di Roma, “Opere di venti scultori” alla Galleria CIAK di Roma, “Immagine critica a Milano” (mostra degli artisti antifascisti), “Resistenza ieri e oggi” a Ravenna.
In pratica Mattone racconta il suo tempo, offrendo la propria interpretazione della realtà e stimolando nello spettatore domande e riflessioni sulle questioni inerenti la molteplicità dei rapporti che l’uomo d’oggi intrattiene con l’ambiente, le sue relazioni sociali e le principali problematiche che ne hanno segnato un’era.
Nel 1978 vince un concorso internazionale per un monumento nella città di Sebha commissionato dal Governo Libico.
Tra i concorsi che lo vedono vincitore si ricordano inoltre quelli indetti dall’INPS, rispettivamente per le sedi di Palermo, Bologna e Cremona, tra gli anni ’60 e ’70, in cui le opere realizzate sono bassorilievi di grandi dimensioni in bronzo.
Negli anni ’80 prosegue la sua attività pubblica, anche se con minore intensità, realizzando manifesti politici ma anche curando le illustrazioni per la Rivista ANASI nel 1983 e le copertine per le pubblicazioni curate dal Centro di Ricerca (tra il 1989 ed il 2003).
Negli anni successivi Mattone si allontana dalla scena pur continuando a produrre opere di varia tipologia sino al 2010 anno della sua scomparsa.
Nel 2013 viene presentata l’opera “il motociclista” selezionata alla prima Biennale Internazionale d’arte di Palermo, e nello stesso anno la rivista “Effetto Arte” pubblica all’interno del n°3 – Maggio/Giugno un articolo, scritto da Lorenzo Mattone, intitolato “Pino Mattone”. Nel 2015 vengono selezionate per la II Biennale di Palermo sei sculture in bronzo dal titolo “Morte bianca”, “Collaudo 2”, “Alto, fragile, uomo”, “Bassorilievo”, “Casalinga”, “Duplex”.