Paolo Assenza. Appunti di viaggio – Site Specific
a cura di Cristina Costanzo
Cripta della Chiesa di Santa Maria del Piliere
Piazzetta Angelini 1 – Palermo
Opening 19.05. 2019, h. 19.00
L’evento fa parte della rassegna “Attraverso” ed è inserito nel calendario de “La Settimana delle Culture”
Presentato in anteprima al MACRO di Roma il 30 aprile, “Appunti di viaggio” è un progetto artistico di Paolo Assenza che si articola nella omonima mostra personale promossa dalla galleria torinese Davide Paludetto Arte Contemporanea e nell’installazione site-specific ideata per la cripta della Chiesa di Santa Maria del Piliere a Palermo.
Il progetto raccoglie le idee maturate dall’artista negli ultimi due anni intorno al tema del viaggio in relazione agli spazi urbani come luoghi d’indagine e di riflessione. Prendendo le mosse da alcune tappe che hanno scandito il percorso biografico e formativo di Paolo Assenza, la mostra di Torino raccoglie una selezione di dipinti accomunati dalla vocazione a raccontare città diverse ma particolarmente significative per la personale geografia dell’artista (Roma, Torino, Palermo, Bruxelles, Istanbul e Dresda).
Insieme a Tempo e Natura, il Paesaggio è un tema centrale nella ricerca di Paolo Assenza. Nei suoi paesaggi apocalittici i limiti degli spazi tendono a disperdersi lungo l’orizzonte fino a creare distese sconfinate in cui la presenza dell’Uomo si riduce allo sguardo di chi osserva la Natura alla ricerca di un equilibrio salvifico. Sublime è per Assenza dipingere l’invisibile inteso come ciò che scaturisce dal visibile.
A Palermo, in sintonia con l’indagine della relazione tra visibile e invisibile, il progetto si arricchisce di una suggestiva installazione nella cripta della Chiesa di Santa Maria del Piliere. Per gli spazi ipogei adibiti a cripta con colatoio, Assenza sviluppa un’inedita riflessione che scaturisce della specificità del luogo stesso caratterizzato da una singolare dimensione spazio-temporale.
A partire dalle sensazioni contrastanti determinate dalla particolare densità dell’aria percepita in questo luogo, l’artista presenta la propria personale interpretazione delle dicotomie pieno/vuoto, luce/ombra attraverso il ricorso alla dissoluzione come elemento di passaggio tra una condizione e l’altra.
Non è casuale dunque che il medium impiegato sia questa volta il video con le sue implicazioni fortemente simboliche legate alla natura effimera delle immagini.
Nella cripta l’artista colloca l’immagine sfocata e via via sempre più rarefatta di una figura umana, che fuoriesce dallo spazio del colatoio e attraversa con un fascio di luce la navata centrale per proiettarsi sulla parete frontale, ricoperta di muffe e incrostazioni date dal passare del tempo e dalle particolari condizioni climatiche del sito.
La mostra torinese e l’intervento palermitano, a cura di Cristina Costanzo, seppur in luoghi e tempi e secondo modalità differenti, si impongono coerentemente come prospettive complementari sul tema del viaggio. “Sono due soggettive che si offrono al visitatore, sottolinea l’artista, a Torino è in mostra lo sguardo del viaggiatore che annota le suggestioni dei suoi viaggi cercando nella memoria immagini già consumate dal tempo con cui ricostruire un percorso emotivo legato ai luoghi rappresentati, mentre a Palermo è protagonista l’uomo stesso, inteso come colui che osserva e immagina e dunque racconta quel viaggiare lungo la vita”.
Con l’intervento palermitano per la cripta di Santa Maria del Piliere, il paesaggio urbano o naturale, cruciale per le opere pittoriche selezionate, abbraccia ancora più esplicitamente la sfera individuale dell’interiorità. Questo percorso espositivo itinerante determina non soltanto la registrazione di una traccia visiva ma anche la creazione di un immaginario complesso che si articola nella visione del paesaggio stesso, nella sua rielaborazione e, infine, nella sua personale restituzione all’altro da sé secondo una perenne circuitazione tra interno ed esterno, superficie e profondità e un processo di scambio continuo tra natura naturans e natura naturata.