Sono recentemente giunti a conclusione i lavori di restauro dell’affresco raffigurante La predica di San Basilio eseguito dal maestro Vito D’Anna, una delle personalità artistiche di maggiore rilievo nel panorama della pittura palermitana del XVIII secolo.
Il dipinto adorna la parete sinistra del vestibolo della chiesa del Santissimo Salvatore sita in Corso Vittorio Emanuele a Palermo ed è parte di un ciclo di affreschi dedicati alla Gloria di San Basilio e realizzati da Vito D’Anna tra il 1763 e il 1765, i quali culminano sulla volta con la colossale Apoteosi di San Basilio.
Il restauro è stato progettato e diretto dal dott. Mauro Sebastianelli, responsabile per la Conservazione e il Restauro delle opere di pertinenza dell’Arcidiocesi e delle collezioni del Museo Diocesano di Palermo, sotto l’Alta Sorveglianza della Soprintendenza dei BB.CC.AA. di Palermo.
L’intervento di recupero è stato condotto dai restauratori Dott.ssa Rachele Lucido e Dott Paolo De Luca da gennaio ad aprile 2017 ed effettuato grazie ad un finanziamento dell’Associazione Amici dei Musei Siciliani, presieduta da Bernardo Tortorici Montaperto di Raffadali, che dal 2013 ha permesso la riapertura della chiesa ai visitatori; attraverso il loro contributo, offerto per mezzo di un ticket di ingresso, diventa possibile garantire l’apertura del sito e ricavare le risorse necessarie per assicurarne la corretta manutenzione e con le quali si è provveduto ai lavori di ripulitura dell’intero apparato marmoreo, al ripristino con integrazioni della scalinata d’ingresso, al rifacimento a led dell’impianto elettrico, all’installazione del sistema di video sorveglianza, sino alla ricollocazione della pala di S.Orsola, restaurata grazie ad un intervento della Sovrintendenza; si determina così un’interazione concreta tra la gestione della chiesa e gli stessi fruitori, che diventano quindi protagonisti del progetto di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale.
Il restauro dell’affresco di S.Basilio è stato reso possibile grazie anche al contributo raccolto da un concerto, diretto e coordinato dal Maestro Monica Faja, e realizzato appositamente dalla Scuola “L. da Vinci”, dal Conservatorio di Musica “V. Bellini”, dalla Scuola “A. Pecoraro” e dall’ Ist. Comp. “Biagio Siciliano” di Capaci
L’importanza dell’evento è stato immediatamente evidente: si è trattato di un positivo esempio di partecipazione collettiva rivolta al recupero di un bene comune, che ha consentito di restituire ai cittadini una pregevole testimonianza della storia, della cultura e dell’espressione artistica locale.
La metodologia scelta per l’intervento conservativo dell’opera di Vito D’Anna ha previsto il rispetto dei criteri scientifici e della moderna teoria del restauro e ha tenuto in considerazione sia i materiali costitutivi e le tecniche esecutive sia lo stato di conservazione e le vicissitudini subite nel corso del tempo. L’affresco infatti si trovava in pessimo stato conservativo e una delle principali cause di degrado è stata individuata nei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale che hanno visibilmente danneggiato l’intera chiesa e compromesso gran parte delle decorazioni presenti al suo interno.
Il manufatto era stato già coinvolto in precedenti interventi di restauro che avevano previsto la riconfigurazione delle porzioni lacunose, soprattutto per quanto riguarda l’elegante cornice in stucco bianco e dorato. Tali operazioni da un lato hanno riproposto una lettura unitaria dell’opera dal punto di vista formale, dall’altro ne hanno alterato l’aspetto estetico originario a causa delle arbitrarie ridipinture che simulavano la preziosa doratura antica.
Inoltre la qualità tecnica della pittura ad affresco risultava difficilmente percepibile, dal momento che i volumi e le cromie, originariamente intensi e brillanti, apparivano offuscati per gli accumuli di polvere e le numerose abrasioni presenti.
Attraverso operazioni attente e per nulla invasive, l’intervento di restauro attuale ha quindi permesso di recuperare la luminosità delle modanature in stucco bianco e la brillantezza delle raffinate foglie dorate della cornice; in merito all’affresco ha inoltre reso possibile la scoperta di una profondità e di una vivacità cromatica prima poco o per nulla riconoscibili, ritrovando l’efficacia nella resa pittorica degna di un grande maestro del settecento palermitano.
Di fondamentale importanza è stato poi lo studio conoscitivo che ha accompagnato ogni fase del lavoro, da quella preliminare di progettazione a quella operativa dell’intervento diretto; il restauro dell’affresco con La predica di San Basilio ha inoltre fornito una preziosa occasione di ricerca e di approfondimento delle conoscenze sui materiali costitutivi e sulla tecnica esecutiva di Vito D’Anna.
In definitiva si è condotto un intervento accurato che ha garantito lo studio e il recupero di un prezioso documento della storia dell’arte siciliana e ne ha assicurato la piena conservazione e trasmissione al futuro, rispettando non solo l’autenticità dell’opera ma anche il naturale passaggio del tempo.
Nella considerazione del positivo riscontro ottenuto tramite l’investimento delle risorse, l’auspicio è ora quello di rinnovare l’esperienza attraverso il restauro del secondo affresco che fa da pendant e decora la parete opposta del vestibolo della chiesa. Per questa finalità gli Amici dei Musei Siciliani hanno organizzato, all’interno della Settimana delle Culture, la teatralizzazione “L’ultima notte della Badessa” il cui ricavato è stato interamente destinato al secondo restauro.
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